È partito da Torino l’atleta che gareggerà nei 100 metri in carrozzina durante la competizione olimpica
Torino, 6 settembre 2016 - Farhan Hadafo diciannovenne di Torino, domani sera sarà il portabandiera della Somalia, nonché unico atleta della Federazione in pista. Arrivato in Italia nel 2002, all’età di 12 anni si stabilisce a Torino, portando avanti gli studi nel capoluogo piemontese. Quando quattro anni fa ha inizio la XXX edizione dei Giochi Olimpici di Londra, il ragazzo viene a conoscenza delle Paralimpiadi, seguendo la manifestazione sportiva in tv.
È il 2012, infatti, quando il giovane, in carrozzina per una malattia al sistema osseo, decide di provare a correre come ha visto fare nello Stadio Olimpico di Londra. In un parco del torinese inizia la carriera sportiva di Farhan che da quel momento si reca sempre più spesso al Parco Ruffini, per allenarsi sulla distanza dei 100 metri. Il suo professore di ed. Fisica, venuto a sapere della cosa, decide di aiutarlo: grazie all’insegnate, Farhan entra in contatto con una società sportiva di Novara che promuove attività per disabili, l’HSD Novara Onlus, che decide di tesserarlo e che recupera per lui una carrozzina per l’attività sportiva, anche se l’unica disponibile è un modello vecchio e molto pesante.
In questi quattro anni lo sport è diventato sempre più parte integrante della vita del giovane. “Abitando a Mirafiori, si muove sempre con l’autobus e spinge spinge spinge, per via del peso della carrozzina” racconta Manuele, allenatore di Farhan, legato al ragazzo da una profonda amicizia. I due, infatti, fanno squadra anche fuori dalla pista: “Glielo dico sempre, la sua difficoltà è stata il suo punto di forza. Aver potuto utilizzare carrozzine e attrezzi poco – o per niente – adatti, lo ha costretto a migliorare al massimo le sue performance.”
Dallo scorso anno Farhan si allena quattro volte alla settimana con Manuele, amico prima che allenatore, nella categoria di atletica leggera T52, 100 metri in velocità in carrozzina senza l’uso prensile delle mani. La qualifica con la Federazione Somala è arrivata lo scorso 25 maggio a Savona, dove il ragazzo ha realizzato il tempo di 18.83”, attestandosi ben sotto la soglia necessaria per la qualificazione tanto da avvicinarsi alla rosa dei primi sei tempi al mondo. Fino a qualche mese fa infatti Rio era un traguardo che sembrava difficile da raggiungere: le performance di Farhan, attestandosi intorno ai 21”, erano ancora lontane dalla soglia necessaria per la qualificazione, 20.50”. Ma la tenacia e l’aiuto di amici e Aziende che hanno creduto nelle sue capacità, gli hanno permesso di migliorare in modo significativo i tempi in pista. Grazie al finanziamento della Fondazione Specchio dei Tempi e delle Officine Ortopediche Maria Adelaide, azienda torinese attiva nel settore dell’ortoprotesica, è stato possibile acquistare una carrozzina da corsa di ultima generazione, la Draft, permettendo a Farhan di correre, finalmente, al massimo delle sue potenzialità. L’Officina Ortopedica ha costruito per lui anche due differenti tutori per le mani così da permettergli di trasferire in modo ottimale la spinta delle braccia sulle ruote, adattando gli apparecchi alla sua conformazione con grande precisione. L’Officina Ortopedica utilizza infatti da alcuni anni un innovativo dispositivo di digitalizzazione per l’ortopedia - lo Structure Sensor di Rodin4D, uno scanner 3D applicato ad un tablet – che permette di rilevare forme e misure in modo accurato e non invasivo.
Adesso è molta l’attesa per l’appuntamento di Rio. Il ragazzo si giocherà il tutto per tutto in acqua e in pista, con la speranza di poter coronare anche il sogno della medaglia.