Il chirurgo piemontese sigla un altro primato agli Assoluti Invernali di Reggio Emilia
e si prepara per gli Europei di Maggio
Un marzo all’insegna del successo per Marco Dolfin, campione di nuoto paralimpico che due settimane fa ha realizzato il nuovo record italiano per i 100 metri rana classe SB05 e che poco dopo ha ricevuto la convocazione ufficiale per i campionati Europei di nuoto IPC previsti fra qualche mese in Portogallo. Agli Italiani Assoluti invernali di nuoto paralimpico, organizzati a Reggio Emilia il 27 e 28 febbraio scorsi, Marco ha concluso la gara con un tempo di 1’40’’89, ottavo miglior tempo al mondo e quinto in Europa. Il risultato gli è valso la convocazione, arrivata il 7 marzo, alla competizione europea in programma a Funchal dal 1° al 7 maggio 2016. Per uno fra i ranisti più forti d’Italia, capace di realizzare oltre 900 punti a gara in questa specialità, il sogno delle Paralimpiadi di Rio sembra avvicinarsi sempre di più.
Ma la vita del torinese non è fatta solo di sport. Fuori dalla vasca, Marco è il dott. Dolfin, chirurgo ortopedico che lavora fra le corsie dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Dopo il grave incidente del 2011 che lo ha costretto alla sedia a rotelle per un ematoma che gli ha compresso il midollo spinale, Dolfin non si è arreso all’idea di non poter più riconquistare la posizione eretta. Durante la riabilitazione all’unità spinale di Torino ha incontrato Alessio Ariagno, tecnico di Officina Ortopedica Maria Adelaide, a cui ha chiesto di realizzare una carrozzina su misura per le sue esigenze che gli permettesse di tornare in sala operatoria. Il team dell’azienda torinese, specializzata nella costruzione di apparati ortoprotesici, ha raccolto la sfida ed è riuscito a realizzare una speciale struttura progettata ad hoc per le particolari necessità del chirurgo, che si verticalizza a comando, permettendogli di stare in piedi o di inclinarsi sul paziente secondo i bisogni, così da poter tornare a operare.
Superato l’ostacolo della sala operatoria, il ritorno in vasca non è stato un problema. Anzi, dall’incidente Marco è tornato ad allenarsi a livello agonistico, siglando una serie di vittorie di cui quella a Reggio Emilia è solo l’ultima. In due anni il suo tempo nei 100 rana è migliorato di 17 secondi (a gennaio 2014 era di 1’57”), un successo che spiega il suo medagliere: oro nei 100 metri dorso ai Nazionali estivi di Bari 2014, oro 50 metri farfalla ai Nazionali invernali di Napoli 2015, oro 100 metri rana e oro 200 metri misti.
Ora la preparazione prosegue in vista dei Campionati Europei e dei Campionati Italiani di Società, in programma a Lignano Sabbiadoro il 28-29 maggio, con la speranza che a settembre il giovane dottore indossi la maglia della Nazionale oltreoceano.